Ingredienti
200 g di riso carnaroli
700 ml di brodo vegetale
10 foglie fresche di barbabietola
30 gr di farina di mandorle
Un limone
20 ml di olio d'oliva
Sale e pepe
Istruzioni
1- Lava e asciuga bene le foglie, e tagliale finamente.
2- In una piccola ciotola grattugia la scorza di mezzo limone
3- Pre-riscalda una padella con l’olio d’oliva e soffriggere lo spicchio d’aglio pelato fino a renderlo trasparente. In una pentola diversa riscalda il brodo, è importante che sia molto caldo quando iniziamo a metterlo nel riso, altrimenti abbassera la temperattura della cottura.
4- Aggiungi le foglie e soffrigge per alcuni minuti, poi aggiungi il riso e soffriggi per qualche altro minuto.
5- Inizia aggiungendo un po ‘di brodo, un paio di mestoli. E mescola delicatamente, lascia riposare qualche minuto e ripete fino a quando il riso sia quasi pronto. Aggiungi anche un po ‘di sale.
6- Poco prima che sia completamente cotto, aggiungi la scorza di limone grattuggiata e la farina di mandorle. Aggiungi anche sale e pepe.
7- Mescola e rimuove dal fuoco.
8- Decora con un po’ di foglie fresche.
Nota storica
Il riso ha le sue origini in Asia, ed è arrivato in Italia nel secolo XIV, portato dagli aragonesi (spagnoli). Il riso era stato portato in Spagna per gli arabi. Prima introdotto nella zona sud, alcune fonti citano la Sicilia ed altre Napoli. Poco dopo arrivò al nord, dove grazie alle condizioni di coltivazione (abbondanti quantità d’acqua e terra fertile per crescere) fu rapidamente diffuso. Divenne cosí un alimento base nella zona nord. La parola risotto si riferisce al modo di preparazione “cottura a risotto”. Una delle ricette piú antiche e conosciute è il Risotto alla Milanese. La leggenda di questa ricetta è dal 1985, in un momento in cui tanti artisti ed artigiane si trasferivano a Milano con l’obiettivo di contribuire “alla fabbrica del Duomo”. E due un pittore di vetrate, Valerio Perfundavalle che usava lo zafferano per dare un brillo speciale ai gialli delle sue vetrate. Dovuto alle dure condizioni lavorali, era normale per il pittore pranzare un piatto di riso bianco in schiscetta, sempre sospeso sull’altalena di lavoro. Un giorno, per errore ha butato un po’ dello zafferano sopra il riso. Siccome aveva fame e lo zafferano si poteva mangiare, assaggià e li piacque molto, cosí nacque il Risotto alla Milanese.
Fonte : https://www.risotti.it/storia.htm (20/06/2020)
Qualcosa interessante
Circa 3 milioni di persone dipendono dal riso per la sua alimentazione. La maggior parte dei produttori sono in Asia, e dedicano circa 135 milioni di ettari a questa attività.
È quindi paradossale che la denutrizione e vulnerabilità sofferta di tanti agricoltori, non scappa a quelli di riso. Una delle ragioni principali essendo l’accaparramento delle terre e le variazioni nei mercati internazionali.
Ci sono probabilmente piú di centomila varietà di risi, sfortunatamente tanta di questa biodiversità si sta perdendo dovuto ai monocolture.
Se vuoi sapere di piú su queste problematiche ti consiglio visitare:
http://www.fao.org/economic/est/publications/rice-publications/rice-market-monitor-rmm/en/